giovedì 20 dicembre 2012

Quando l'idea di città giardino sfugge di mano

Mito e realtà nel territorio simbolo dell’immaginario leghista, dove si nasconde sotto il tappeto tutto ciò che non garba al neoconformismo locale. Scritto per Eddyburg

Varese: l’idea di città giardino sfuggita di mano

martedì 4 dicembre 2012

Apocalypse town. Un libro tra cinema e realtà .


Dalle “città fantasma” della Rust Belt americana, la regione delle fabbriche siderurgiche dismesse,  spopolate ed abbandonate anche dalle amministrazioni comunali, passando per i deserti alimentari dei ghetti urbani di Baltimore, Cleveland e Detroit,  fino agli esperimenti di agricoltura urbana di New York, il libro di Alessandro Coppola tratteggia scenari apparentemente lontani, anche se non totalmente sconosciuti.
La presentazione del libro, promossa da Arci Varese nell'ambito della rassegna "Un posto nel mondo", è stata intervallata da scene di film che in anni recenti hanno raccontato come cambiano le città e le persone a causa dei processi descritti.
Una recensione del libro si trova in Eddyburg.it: Apocalypse Town: incerti scenari urbani

giovedì 2 agosto 2012

Tristi Tropici ad Angera


I circoli ARCI Abatros di Varese e Panda di Taino organizzano due incontri presso il tendone "Libri in Festa" sul lungolago di Angera (VA) sulle politiche di sviluppo nei paesi tropicali. Il relatore, Walter Antonio Marzoli, esperto di foreste tropicali e consulente della cooperazione internazionale, affronterà lunedì 6 agosto alle 21 i temi della deforestazione, del degrado ambientale, mentre giovedì 9 agosto, sempre alle 21, si occuperà del ruolo della cooperazione internazionale nelle politiche di sviluppo.
Walter Antonio Marzoli è laureato in scienze forestali ed ha acquisito una vasta esperienza professionale sulle problematiche legate alle risorse forestali in Africa, Asia e America Latina, maturate attraverso la collaborazione con organismi internazionali come la FAO, organizzazione per la quale ha lavorato 15 anni, la Comunità Europea, la Banca Mondiale,  le Cooperazioni Bilaterali ed il  settore privato.


venerdì 1 giugno 2012

Consumo di suolo nella rete ecologica in provincia di Varese


di Michela Barzi

In provincia di Varese il suolo antropizzato, cioè sottratto agli ambienti naturali e seminaturali (corpi idrici, aree umide, boschi e aree agricole) tra il 1999 ed il 2007 è passato dal 27,6% al 29,2% della superficie territoriale. Il terreno coperto da aree residenziali, produttive ed infrastrutturali e da cantieri, cave e discariche è aumentato del 1,6% rispetto alla superficie provinciale totale e del 5,6% rispetto alla sua estensione nel 1999. All’origine dell’avanzata delle aree antropizzate, che in otto anni ha riguardato una superficie maggiore di quella del comune di Lozza dove vivono più di 1200 abitanti, non vi è solo lo sviluppo dei principali poli urbani della provincia, Varese da una parte, e l’ormai unica conurbazione Gallarate-Busto-Tradate-Saronno dall’altra. Il consumo di suolo è un fenomeno che non risparmia nemmeno quei settori del territorio provinciale connotati da un più alto livello di naturalità. La superficie antropizzata interna agli ambiti della rete ecologica di primo livello (core area principale), che corrisponde al 28,5% della superficie provinciale, è aumentata del 9,7%, un dato che pur essendo molto piccolo rispetto al totale del consumo di suolo è significativamente maggiore dell'incremento medio provinciale. Al di là dell’edificazione di qualche piccolo insediamento residenziale o produttivo, il settore che ha dato il maggiore contributo a questo incremento è quello delle attività estrattive, delle discariche e dei cantieri. Dai dati presentati nell'ambito del workshop sul consumo di suolo tenutosi presso la sede dell'amministrazione provinciale il 28 marzo scorso (http://www.provincia.va.it/code/35402/Seminari-Workshop-Convegni), emerge che all'interno di ambiti appartenenti alla rete ecologica di primo livello 674000 mq di terreni in maggioranza boschivi sono stati trasformati in attività estrattive, discariche e cantieri. Questo significa che per ogni anno del periodo preso in esame è stata consumata, solo per questo tipo di attività, una superficie un po' più grande a quella di 8 campi da calcio. Il consumo di suolo prodotto in particolare dalle attività estrattive è evidenziato dai dati relativi ai comuni che le ospitano, nei quali l'incremento della superficie antropizzata è maggiore di quello medio provinciale (è il caso, in particolare, di Caravate e Ternate, comuni che ospitano attività estrattive che alimentano due cementifici).

La Provincia di Varese, se da un lato sta lavorando per rafforzare la connettività della rete ecologica, dall'altro autorizza, attraverso il suo Piano Cave, l'ampliamento di attività estrattive che ad essa sottraggono suolo. La riapertura della cava Nidoli di Cantello, prima inserita e poi stralciata dal Piano Cave su richiesta di un vasto movimento di protesta, è un altro caso di  intervento che andrebbe  ad incidere sulla rete ecologica di primo livello. In particolare l'avvio di questa attività estrattiva andrebbe ad impattare sul nascituro Parco Locale d'Interesse Sovraccomunale Valle della Bevera, un area fondamentale per la connettività della rete ecologica. Un'altra cava che potrebbe riaprire la propria attività, con finalità di recupero che però si configura come una massiccia attività estrattiva, è ubicata nel cuore del Parco Regionale del Campo dei Fiori, nelle immediate vicinanze della Riserva naturale Martica - Chiusarella. Il progetto di recupero di questa cava sta attraversando l’iter di Valutazione d’Impatto Ambientale senza nessun coinvolgimento del pubblico, ed in particolare delle comunità locali che vivono nei pressi dell’impianto. Forme di protesta contro la riapertura della cava potrebbero sorgere anche per questo caso e fino a quel momento i cittadini non saranno minimamente informati sugli effetti ambientali del progetto e sulle ricadute che l’avvio dell’attività avrà sulla qualità della loro vita.
In un territorio in cui il consumo di suolo, nelle sue diverse declinazioni funzionali, è diventato un problema ambientale e non solo, riconosciuto anche dalle istituzioni che lo governano, una più approfondita valutazione dei fabbisogni estrattivi e un più incisivo ricorso alla partecipazione delle comunità locali nei processi decisionali, strumento peraltro previsto nell’iter della Valutazione Ambientale Strategica e mai utilizzato, dovrebbero essere elementi fondativi della costruzione degli scenari sul quale si dovrebbe basare il Piano Cave. Vi sono queste carenze della pianificazione provinciale all’origine del conflitto sorto sulla cava di Cantello e che coinvolge, ormai da molti mesi, le comunità  e gli enti locali da una parte ed il proprietario del sito dall’altra.
Persino la politica si è accorta che c’è bisogno di una diversa regolazione delle attività estrattive. Nelle scorse settimane tre proposte di legge di riforma delle norme regionali sulla materia sono state presentate alla Commissione Ambiente del Consiglio Regionale che sta lavorando al superamento della legge vigente, molto carente proprio sul piano del coinvolgimento di quegli enti e comunità locali direttamente interessati agli effetti delle attività estrattive. Vedremo se l’organo di governo della regione sarà in grado di approvare una nuova legge che sia improntata, così come si auspica nelle proposte in esame, ad un maggiore rigore nei criteri con i quali vengono individuati i siti da bonificare, alla incentivazione del recupero qualitativo delle cave dismesse, alla contrazione del numero dei siti estrattivi regionali ed alla conseguente riduzione del consumo di suolo.

venerdì 11 maggio 2012

Dinamiche dell'uso del suolo in un convegno della Provincia di Varese



Il consumo di Suolo
28 Marzo 2012 - Workshop in Provincia

Arch. Silvio Landonio - Dirigente Settore Territorio e Urbanistica
Arch. Michela Barzi - CITTA' TERRITORIO AMBIENTE

Dott. Antonio Marzoli - CITTA' TERRITORIO AMBIENTE

Dott. Davide Baldi - Assessore all'Urbanistica del  Comune di Mercallo

Analisi quantitativa dell’uso del suolo nella provincia di Varese

http://www.provincia.va.it/ProxyVFS.axd?snode=35428&stream=



Attraverso la banca dati “Destinazione d’Uso dei Suoli Agricoli e forestali” DUSAF, con la quale la Regione Lombardia aggiorna periodicamente la cartografia dell’uso del suolo, è stato possibile individuare i cambiamenti intercorsi nel territorio della Provincia di Varese tra il 1999 ed il 2007. Si evidenzia in particolare un aumento del suolo antropizzato di 1827 ettari, pari al 5,6% della superficie antropizzata al 1999.

Una quantificazione precisa dei cambiamenti deve essere però vagliata alla luce l’evoluzione della classificazione dell’uso del suolo, che ha portato la banca dati Dusaf a dettagliare le aree identificate passando dal concetto di uso del suolo (land use) dell’edizione 1999 a quello di copertura del suolo (land cover) del 2007. Questo passaggio concettuale genera quindi una serie di cambiamenti che non corrispondono ad una sostanziale modifica dell’uso del suolo ma che sono piuttosto una nuova e più precisa denominazione della stessa copertura del suolo. Il fenomeno è dovuto al fatto che i differenti usi del suolo sul territorio provinciale conoscono spesso una forte commistione. Sono molto comuni i casi di ambiti urbanizzati che contengono aree agricole o boschive e viceversa e questa interclusione, insieme al fatto che le recenti versioni della banca dati identificano poligoni cartografici molto più piccoli, ha reso possibile la classificazione precisa delle aree indipendentemente dall’ambito territoriale nel quale esse sono inserite. I dati disponibili consentono delle analisi a livello comunale ed è stato pertanto possibile individuare un caso di studio (Comune di Varese) con il quale si è dimostrato che una quantificazione esatta dei cambiamenti dell’uso del suolo non può essere fatta solo attraverso il puro confronto delle edizioni della cartografia Dusaf ma deve essere vagliata alla luce delle diverse classificazioni introdotte a seguito di quanto sopra esposto. Ciò significa analizzare i cambiamenti delle aree separando le diverse classificazioni dalle modificazioni dell’uso del suolo vero e proprio. Nel caso di studio si è dimostrato che l’aumento di suolo antropizzato, ed il conseguente consumo di suolo agricolo e boscato, calcolato utilizzando il metodo dell’analisi delle aree è superiore del 50% rispetto alla quantificazione eseguita con il metodo del puro confronto cartografico. Il metodo di calcolo utilizzato per il caso di studio può essere esteso al territorio provinciale.


Conseguenze ambientali dell’antropizzazione del territorio della provincia di Varese

http://www.provincia.va.it/ProxyVFS.axd?snode=35429&stream=


                                               

I processi di crescente antropizzazione del territorio messi in evidenza dal confronto dei dati della cartografia Dusaf 1999 e 2007 richiedono la definizione di un inquadramento ecologico dei cambiamenti di uso del suolo. Infatti, oltre ai rischi ampiamente noti, come quelli legati all’ impermeabilizzazione dei suoli (rischio idro-geologico, in primis), esistono altre forme di compromissione ambientale connessi ai processi di antropizzazione del suolo,  quali la perdita di biodiversità ed il consumo di biomassa. La natura di tali rischi dipende dal tipo di territorio e dalle pressioni e vincoli su di esso esercitati. Per una prima chiave di lettura del fenomeno, viene fornito un breve dettaglio del territorio provinciale relativamente alle zone non antropizzate (localizzazione, tipologie, cambiamenti). Dallo studio emerge che oltre alle principali dinamiche di consumo di suolo agricolo e boscato, a vantaggio di quello antropizzato, esistono processi di scambio in entrambe le direzioni tra le due classi di uso del suolo (deforestazione, riforestazione). Per meglio comprendere questi scambi, il territorio della Provincia di Varese è stato suddiviso in zone altimetriche, che rappresentano ambiti territoriali piuttosto diversi, e per ogni zona, sono state analizzate in breve lo stato dei suoli non antropizzati e le loro dinamiche. Al fine di valutare l’impatto ecologico dell’antropizzazione del territorio, per ogni zona altimetrica sono stati calcolati gli indici di frammentazione di ogni categoria di uso del suolo e la loro evoluzione. Infine viene riportata una breve analisi dello stato della rete ecologica relativamente ai processi di consumo del suolo.